SexMeandPoetry

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lunedì 5 novembre 2012

La storia di GingerMan l'omino di pan di zenzero

Cercando un insolita immagine sul web mi sono imbattuta nella storia dell'omino di pan di zenzero, noto a noi ormai sotto forma di cartone animato grazie ad uno dei personaggi più teneri del noto cartone della Dreamworks "Shrek", come Biscottino. Il suo vero nome è GingerMan, gli anglossassoni battezzarono cosi questo tipo di dolce a forma di omino.
Natale si avvicina, e sicuramente saremo pronti per preparare deliziose portate ma soprattutto dei dolcetti regalo... questa è un idea semplice e genuina ed inoltre la storia del gingerbread man, ovvero l’uomo di pan di zenzero (o marzapane),  molto amata dai bambini del Nord Europa e degli Stati Uniti è associata ad una filastrocca il cui popolare ritornello “Run, run fast as you can! Can’t catch me, I’m the gingerbread man” è conosciuta proprio da tutti, perciò perchè non trasmetterla ai nostri piccoli durante la preparazione di questo dolce tanto celebre e buono?
A voi buona lettura... e buon appettito! 



Una volta c’erano una vecchina e un vecchino che vivevano in una piccola, vecchia casa vicino alla strada. Un giorno la donnina decise di fare qualcosa di speciale. “Farò un omino di marzapane” disse. Così lo preparò e lo mise nel forno a cuocere. Dopo un po’ udì una vocina: “Fammi uscire, fammi uscire!” La vecchina andò ad aprire lo sportello del forno e l’omino di marzapane saltò fuori. Scappò via per la cucina e corse fuori. L’omino di marzapane raggiunse la strada prima del vecchino e della vecchina. Essi non potevano correre di più. Gridavano però. “Vieni qui, vieni qui, per favore! Ti vogliamo mangiare. Fermati, omino di marzapane!” ansimavano. Ma l’omino di marzapane rispose cantando:
Corri corri se tu vuoi
Certo prendermi non puoi
E sai perché?
Sono tanto più veloce di te!
Presto l’omino di marzapane incontrò una mucca che gli muggì: “Sembri buono da mangiare!” ma l’omino di marzapane gli cantò:
Corri corri se tu vuoi
Certo prendermi non puoi
E sai perché?
Sono tanto più veloce di te!
La mucca corse e corse ma non poté raggiungere l’omino di marzapane. Più in là l’omino incontrò un cavallo. ” Fermati, omino” disse “Sembri buono da mangiare e io ho fame”. Ma l’omino di marzapane corse più forte. Il cavallo galoppava dietro di lui ma non abbastanza per raggiungere l’omino di marzapane. Che contava correndo:
Corri corri se tu vuoi
Certo prendermi non puoi
E sai perché?
Sono tanto più veloce di te!
L’omino di marzapane correva a più non posso ed era proprio orgoglioso delle sue capacità. Alla fine incontrò una vecchia volpe furba. “Fermati, smetti di correre, omino di marzapane!” disse la volpe leccandosi le labbra “Ho qualcosa da dirti!”. L’omino di marzapane non si fermò ma intanto cantava:
Corri corri se tu vuoi
Certo prendermi non puoi
E sai perché?
Sono tanto più veloce di te!
La vecchia volpe correva molto veloce, veloce come l’omino. Lo seguì fino giù al fiume, attraverso ilbosco. L’omino di marzapane si dovette fermare per ascoltare la vecchia volpe furba che disse: “Voglio aiutarti ad attraversare il fiume. Saltami sulla coda e sarai salva e asciutta”. Così l’omino di marzapane saltò sulla coda della volpe e insieme attraversarono il fiume. Presto la volpe disse: “Per favore, puoi spostarti sulla groppa perché sei troppo pesante per la mia coda?” L’omino di marzapane obbedì.
Ma presto la volpe gli chiese di cambiare posizione: “Per favore saltami sul naso!” Ora la volpe nuotava trasportando l’omino di marzapane sul naso. Infine raggiunsero l’altra sponda del fiume. Prima di posare le zampe posteriori sulla riva del fiume la volpe fece volare l’omino per aria e aspettò che ricadesse. Intanto lei lo aspettava per accoglierlo nella sua bocca spalancata. E questa fu la fine dell’omino di marzapane.

                                                                                                                            NadiaSam

martedì 25 settembre 2012

Dulces espanoles

Ed ecco un altra sfiziosa ricettina da poter preparare a poco prezzo e con un grande figurone a casa vostra: I Churros.
Dolci tipici spagnoli formati da una pastella semplicissima di acqua, zucchero, burro, farina e uova, amati dagli spagnoli per la prima colazione accompagnati da una crema o della cioccolata dove poterli intingere.
A voi la ricetta e buon appettito!

 Churros




Tempo preparazione e cottura: 30 min ca.

Ingredienti Churros con Dulce de Leche per 4 persone:
  • 100 gr di zucchero
  • 200 ml di acqua
  • 120 gr di burro
  • 135 di farina
  • 2 uova
  • olio per friggere
  • cannella qb
  • dulche de leche qb
Procedimento ricetta Churros con Dulce de Leche di Benedetta Parodi
  1. Sciogliere lo zucchero in un pentolino con acqua e burro.
  2. Aggiungere la farina e far addensare bene.
  3. Una volta addensato, lasciare raffreddare il composto in un recipiente.
  4. Aggiungere le uova al composto freddo e impastare bene.
  5. Trasferire il composto in una sac-a-poche o utilizzare direttamente un sacchetto per freezer, tagliandone un angolo inferiore.
  6. Spremere l'impasto direttamente nell'olio bollente, tagliandolo al volo con un coltello per separare i churros tra loro.
  7. Appena fritti, passare i churros in zucchero e cannella.
  8. Servire accompagnati da dulche de leche.
                                                                                                                                                                                   

lunedì 24 settembre 2012

Lo scrittore

Lo scrittore scrive spinto da un demone invisibile, che si manifesta nei giorni pieni di malinconia, rabbia, tristezza e insoddisfazione.
Solo un animo tormentato scrive al meglio, la felicità non permette di produrre gli scritti migliori, anzi li limita, è la causa del cosìdetto blocco dello scrittore.
Lo scrittore scrive spinto dalla fantasia, da un pensiero posato per pochi secondi sulle tempie stanche, lo scrittore scrive spinto dai motti del cuore, dalle farfalle allo stomaco, dai denti stretti, dalla pelle d'oca, dalle notti insonni e vuote di sorrisi.
Lo scrittore scrive nei giorni uggiosi, silenziosi, poco trafficati, quei giorni a base di the caldo, caffè, cioccolata e biscotti, coperte, fuoco e solitudine.
Lo scrittore scrive quando il bisogno diventa impellente come l'acqua, la sete di una penna ed un foglio di carta lo perseguita come il desiderio di una dose per un eroinomane.
                                                                                             
Lo scrittore è un tossicodipendente da inchiostro e carta.

Falsi d'attore

A quale gioco osi dilettarti sconosciuto?
Mi conosci senza presentazioni, ma mi tieni li ferma in attesa senza risposte, senza conferme.
Ti mostri ingenuo, semplice, il Re dell'umilta' ma sei uomo, sei cattivo.
Hai piani perfidi gia' prima che tua madre ti mettesse al mondo.
Sei ambiguo, la tua natura lo è stata fino alla tua consacrazione sessuale.
L'uomo non è uomo fino a quel giorno, o forse non lo è mai finchè non si china a raccogliere un cuore ferito, un bocciolo.
Sei scaltro, i tuoi occhi sono ladri silenziosi di anime, di pensieri, di tormenti, di legami invisibili, di catene pesanti.
Non ci sono vincite al termine di questo gioco, ma solo fallimenti, lamenti, sensi di colpa.
Sei una rondine che si è attardata in una primavera calda ed umida, una rondine senza più senso d'orientamento.
Lasciami andare, perdimi nello cyberspazio.
Poni fine ai nostri falsi tormenti.
Comincia ad essere uomo.

giovedì 20 settembre 2012

Alle madri, le creature più forti del mondo

In te sono stato l'albume, uovo, pesce, le ere sconfinate della terra, ho attraversato la tua placenta, fuori di te sono contato a giorni. In te sono passato da cellula a scheletro un milione di volte e mi sono ingrandito, fuori di te l'accrescimento è stato immensamente meno.

Sono sgusciato dalla tua pienezza senza lasciarti vuota perchè il vuoto l'ho portato con me.
Sono venuto nudo; mi hai coperto, così ho imparato nudità e pudore, il latte e la sua assenza.

Mi hai messo in bocca tutte le parole a cucchiaini, tranne una: mamma. Quella l'inventa il figlio sbattendo le due labbra, quella l'insegna il figlio.
Da te ho preso le voci del mio luogo, le canzoni, le ingiurie, gli scongiuri, da te ho ascoltato il primo libro dietro la febbre della scarlattina.

Ti ho dato aiuto a vomitare, a friggere le pizze, a scrivere una lettera, ad accendere un fuoco, a finire le parole crociate, ti ho versato il vino e ho macchiato la tavola, non ti ho messo un nipote sulle gambe non ti ho fatto bussare a una prigione, non ancora, da te ho imparato il lutto e l'ora di finirlo, a tuo padre somiglio, a tuo fratello.
 Non sono stato figlio.

Da te ho preso gli occhi chiari con il loro peso, a te ho nascosto tutto.
Ho promesso di bruciare il tuo corpo di non darlo alla terra. Ti darò al fuoco fratello del vulcano che ci orientava nel sonno. Ti spargerò nell'aria dopo l'acquazzone, all'ora dell'arcobaleno che ti faceva spalancare gli occhi.
Erri De Luca

martedì 18 settembre 2012

Secondo stato d'animo

Oggi la rabbia è tanta, troppa.
Rischia di sfociare in aggressivita', maleducazione, violenza. 
Non ci sono parole così forti che possano sedare i demoni che sento dentro lo stomaco; i demoni delle delusioni, degli sforzi nulli, della buona volonta' derisa e calpestata. 
Sentirsi usate ti schiaccia, ti soffoca l'anima, per una donna è insopportabile questa sensazione. 
E' come sentirsi usate sessualmente, ma in questo caso anche la donna ha le sue colpe, invece quando c'è solo del buono nelle intenzioni, essere sfruttate è umiliante, è vergogna. 
Le illusioni ti dicono solo che sei una sciocca a credere nel finto buono che ostenta la gente, perchè il mondo e le persone sono false quando hanno interessi economici. 
Noi esseri sensibili crediamo a tutti e a tutto, vediamo il buono anche quando non c'è.
Saremo sempre schiacciate dal maschilismo, credo che ancora le donne siano considerate inferiori, nessuna società crede in una donna, oppure siamo noi soli la societa' troglodita e bigotta?
Si lo siamo eccome. 
Una societa' di dirigenti puttanieri e maschilisti che non vedono l'ora di fotterti.

sabato 15 settembre 2012

Quello che non sara'......ma resta.

"Chissà dove vanno a finire le ipotesi d'amore. Sai quegli inizi che non hanno svolgimento. Quei timidi voli della fantasia rivolti ad una persona che poi finiscono in nulla. Che non sono diventate storie ma avrebbero potuto. La vita ogni tanto lo fa. Ti piazza davanti uno sguardo e non lo dimentichi più, anche se guarderà altrove."
(Paola Felice)

Voglio più tempo

15 settembre, l'estate pare non voler andare via. Il cielo alterna sole, nuvole e pioggia e tutti questi elementi arrivano in base alla velocita' o meglio alla volontà di Eolo, il Dio del vento.
Ci si sveglia, aiutandosi con un caffè ad affrontare 24 ore di vita, 24 di un altro giorno qualunque che scorre ognuno con le sue gioie e i suoi dolori per qualcuno. Mi chiedo perchè mai qualcuno abbia deciso che i giorni debbano essere di 24 ore!? Ci sono giorni che ho bisogno di piu' tempo,  bisogno di fare e strafare anche quando tutti dicono che si deve dormire. Notti che appena tocco il cuscino l'adrenalina sale e vorrei poter fare quello che di giorno non mi è riuscito; forse in fondo qualcuno di noi appartiene di piu' alla notte involontariamente, di notte c'è silenzio e i pensieri affluiscono meglio al cervello ed anche al cuore. Le emozioni sono piu' intense, piu' vivibili, di notte qualcuno diventa quello che non puo' essere di giorno.
Il buio nasconde l'umiliazione, la vergogna, i pensieri perversi, gli sguardi ladri, i traditori, i fuggiaschi, la sessualita' non accetta.
Siamo tutti vampiri che cercano in qualcosa di segreto il sangue che dia vita ai veri noi stessi.

martedì 11 settembre 2012

L'eterna giovinezza

Un libro che lascia dell'amaro in bocca, un amarezza antica.
Gladys, supera matrimoni, divorzi, amanti, la guerra e il lutto della sua unica figlia.
Ma il dramma dal quale non guarira' mai è la paura di appassire di fronte al suo riflesso.
Una egoista di classe, raccontata dalla maestria e dall'elegante penna della Nemirovsky.

lunedì 10 settembre 2012

Come ti vogliono

*Se non sei magra non sei bella
*Essere magri è piu' importante che essere sani
*Compra dei vestiti, tagliati i capelli, prendi dei lassativi, muori di fame, insomma fa di tutto per sembrare piu' magra
*Non puoi mangiare senza sentirti colpevole
*Non puoi mangiare cibo ingrassante senza punirti dopo
*Devi contare le calorie e ridurne l'assunzione di conseguenza
*Quello che dice la bilancia è la cosa piu' importante di tutte: perdere peso è bene, acquistarlo è male
*Non sarai mai troppo magra
*Essere magri e non mangiare sono sintomi
di vera forza e autocontrollo 

Grazie ad Ari

giovedì 6 settembre 2012

Piccole bontà da preparare

Arriva l'autunno e la voglia di sedersi sul divano con una coperta, un buon libro e un buon dolce è tanta... ecco perchè pubblico la ricetta semplicissima della mia maestra Benedetta Parodi, con cui potete allietare le serate autunnali divertendovi nel preparare questi dolcetti sfiziosi e poi gustarli in compagnia. 
La ricetta è semplice e non richiede grandi spese, il figurone è assicurato.

Ingredienti Tortino cioccolato con cuore morbido per 4 persone:
  • 100 gr di cioccolato fondente
  • 100 gr di burro
  • 2 uova 
  • 80 gr di zucchero
  • 40 gr di farina
  • acqua qb
Procedimento ricetta Tortino cioccolato con cuore morbido di Benedetta Parodi
  1. Sciogliere il cioccolato con burro e un goccio d'acqua.
  2. Imburrare e infarinare i pirottini.
  3. Trasferire il cioccolato in una ciotola a raffreddare poi aggiungere uova, zucchero e farina setacciata.
  4. Riempire per metà i pirottini con l'impasto ben amalgamato.
  5. Cuocere per 10 minuti in forno a 220 gradi

Romanticismo


Non posso che presentare questa poesia d'amore.
Romanticismo puro...

mercoledì 5 settembre 2012

Autunno profumo di malinconia

C'è un periodo dell'anno a New York in cui, anche prima che cada la prima foglia, se ne sente il rumore... L'aria è frizzante, l'estate è finita e per la prima volta, dopo molto tempo, è necessario mettere una coperta sul letto...

Risvegli

Ben alzata ti dice il mondo... ma non tutti i risvegli sono piacevoli.
Perchè basta un istante che la societa' di oggi ti fa sentire un piccolo pezzo di un puzzle, un numero come tanti e ti ritrovi a chiederti dove hai sbagliato, se hai dato sempre il meglio oppure semplicemente se il problema sono sempre gli stessi, anzi lo stesso: i soldi.
Piu' cresciamo e piu' dobbiamo accettare di vivere in base a dei valori non piu' etici ma materiali.
Certo, siamo ben consapevoli che la meritocrazia in Italia non è mai stata neanche per un secondo un regime di condotta, anzi l'abbiamo sempre snobbata, un po' come siamo restii al federalismo.
Per non parlare dell'azzardo che si potrebbe fare nell'intraprendere un percorso imprenditoriale, è come un suicidio dichiarato col sorriso, un masochismo consenziente; forse non è tanto difficile investire, perchè a buttar via soldi siamo tutti capaci, ma quanto è difficile tenere in piedi un sogno?
Tutti ne abbiamo tanti, ma sono sempre troppi o forse è sempre quello piu' grande che resta chiuso in un cassetto a marcire, un sogno non lo cancelli, non lo accantoni, resta sempre li tra le cose migliori che ti porti dentro e basta un niente perchè riaffiori.
Cio' che ci ucciderà sara' la frustrazione di guardarci indietro quando avremo a 40 o 50 anni è vederlo li ormai inutilizzabile, una batteria scaduta, un vestito fuori moda, una suola consumata.
Allora mi chiedo : dove possiamo ancora sognare? 




                                                                                                        NadiaSam