Diciamo la verità, noi donne siamo quasi legate alla cucina, salata o dolce che sia, da un filo invisibile da quando nasciamo. Ce l'abbiamo nel sangue la dimistichezza con il cibo, anche se credo che quando la propria mamma sia brava coi salati, noi figlie saremmo brave coi dolci, e chi ha una mamma brava col dolce, noi figlie saremmo brave col salato, anche se ci sono delle fantastiche eccezzioni: le mamme a tutto tondo.
Le mamme a tutto tondo sanno cucinare sia salato che dolce, ed hanno mille ricette nel cassetto, nella libreria, nell'agenda segreta, non c'è piatto che non riescano a fare. Questa è la magnigica eredita' che le nostre mamme ci lasciano, o per meglio desiderano lasciarci, ma quanto al giorno d'oggi noi abbiamo voglia di diventare donne a tutto tondo?
Si dice che si puo' essere casalinghe, casalinghe mamme, lavoratrici e lavoratrici mamme; pare comunque che siamo obbligate ad essere delle lavoratrici in primis, in quanto senza due stipendi è difficile vivere dignitosamente, ma essere lavoratrici-mamme è ancora più complicato se ne avessimo il desiderio: allora mi chiedo nel 2000 non puo' piu' esistere la lavoratrice-casalinga-mamma? Oppure siamo noi stesse che poniamo dei limiti alle nostre capacita', o è solo una scusa non poter occuparsi anche della casa avendo un lavoro?
Forse arriva un momento per ognuna di noi in cui ci obbligano a saper cucinare, lavare, stirare e sbrigare ogni faccenda casalinga, ma quest'obbligo è incoscio, noi non ce ne rendiamo conto... è la violenza psicologica passiva che attua questo, anche se invece molte di noi semplicemente imparano perchè sono costrette dalla vita, dall'aver perso la famiglia troppo presto oppure costrette a rimboccarsi le maniche lontano da casa.
Chi dobbiamo essere per piacere alla società?
E chi vorremmo essere veramente per piacere a noi stesse?
Forse dovremmo solo ascoltare i nostri desideri, spegnere la tv ed essere ciò che siamo e non ciò che vorrebbero che fossimo.
NadiaSam
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